“The future of design: materials, sustainability and context” - in collaborazione con Architectural Record, la prestigiosa rivista americana di architettura - è il tema del convegno che si svolgerà a Marmomacc giovedì 29 settembre dalle 15.00 alle 17.00 presso l’Area Forum del padiglione 1 – The Italian Stone Theatre.
Moderato da Cathleen McGuigan, editor-in-chief della testata, l’incontro vedrà la partecipazione di Duncan Swinhoe, Managing Director dello studio Gensler di Londra,Shawn Duffy, Managing Principal dello studio KPF di Londra e Richard Olcott, Design Partner dello studio Ennead di New York. I tre autorevoli architetti, rappresentanti di altrettanti prestigiosi studi, sono stati invitati a discutere su quelli che sono i trend in architettura, mettendo in evidenza i metodi costruttivi, gli aspetti di sostenibilità e le strategie adottate per adattare i progetti al contesto locale e alle condizioni ambientali in cui vengono realizzati. Nel corso della discussione sarà dato ampio spazio all’uso della pietra naturale.
Dopo una presentazione individuale dei lavori che meglio rappresentano la direzione intrapresa dai diversi architetti, gli ospiti si confronteranno in un dibattito sul futuro dell’architettura, coinvolgendo anche il pubblico di professionisti presente in sala.
Brevi biografie dei relatori:
Cathleen McGuigan è editor-in-chief di Architectural Record, la principale rivista americana di architettura da 125 anni. Sotto la sua guida Record ha vinto, tra i numerosi premi, anche il Grand Neal Award (2012), massimo riconoscimento di eccellenza nel settore dell’American Business Media. In precedenza è stata critica di architettura e arts editor della rivista Newsweek ed è stata inoltre Loeb Fellow alla Graduate School of Design di Harvard.
Shawn Duffy si è unito allo studio KPF nel 1999 e da allora ha guidato alcuni tra i progetti più complessi per clienti residenziali e commerciali. È stato project manager dell’International Commerce Center di Hong Kong, l’edificio a uso misto di 490 metri più alto della città; attualmente è Managing Principal del Ping An Finance Center, palazzo di 600 metri a Shenzhen. È stato inoltre project manager per le aree di sviluppo urbano di Canary Wharf a Londra ed è Managing Principal per diversi progetti residenziali e commerciali a Vauxhall, lungo il Tamigi.
Richard Olcott è stato a capo di numerosi progetti culturali, accademici e istituzionali governativi per Ennead, compresi la Bing Concert Hall e la Anderson Collection della Stanford University, il Ponte per il Laboratory Sciences del Vassar College e al momento sta lavorando al nuovo complesso dell’Ambasciata Americana ad Ankara in Turchia. È stato il commissario della The New York City Landmarks Preservation Commission e vincitore del premio Rome Prize Fellowship all’Accademia Americana di Roma.
Duncan Swinhoe è managing director dello studio Gensler di Londra. Architetto con quasi 20 anni di esperienza, si è molto concentrato sulle aree di sviluppo urbano su larga scala, e in particolare sulla progettazione di edifici per uffici commerciali nel Regno Unito, in Europa e nella regione del Golfo. Tra i vari progetti, ricordiamo il Word Trade Center e la Sede Centrale del Gulf Corporation Council nel Riyadh e le Tarmeer Towers di Abu Dhabi. Infine è a capo di un progetto di ricerca dello studio sugli edifici commerciali del futuro.
A Las Vegas, al via oggi TISE – The International Surface Event (20-22 gennaio), rassegna di riferimento in Nord America per il settore della pietra naturale, delle superfici e della ceramica. Veronafiere presente all’evento con StonExpo/Marmomacc Americas, il salone dedicato al mondo del marmo. Sono 25 le aziende che fanno parte della collettiva di espositori organizzata dalla Fiera di Verona. In programma due giorni di incontri b2b e formazione professionale con la Marmomacc Stone Academy.
Verona, 20 gennaio 2016 – Nel terzo trimestre del 2015 i prodotti lapidei italiani crescono ancora sul mercato statunitense. Lo confermano gli ultimi dati sull’export diffusi dall’Osservatorio Marmomacc su base Istat: da gennaio a settembre, le esportazioni negli Usa di pietre tagliate, modellate e finite hanno registrato un controvalore di 336 milioni di euro, in aumento del 29,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Il balzo in avanti per marmi e graniti made in Italy riguarda anche il resto del continente americano che, nel complesso, vede un incremento del 25,2% della presenza di lavorati dall’Italia.
Un risultato positivo che arriva nel corso della giornata inaugurale di TISE – The International Surface Event, appuntamento di riferimento in Nord America per i comparti della pietra naturale, delle superfici, dei rivestimenti e della ceramica industriale, nato dall’unione di tre saloni StonExpo/Marmomacc Americas, Surfaces e Tile Expo e in programma a Las Vegas dal 20 al 22 gennaio
L’evento vede protagonista la Fiera di Verona, organizzatrice – in partnership con Informa Group – di StonExpo/Marmomacc Americas, il salone che all’interno di TISE è dedicato al marmo. Veronafiere, infatti, grazie a Marmomacc, la più importante rassegna internazionale su pietre, tecnologie e design (Verona, 28 settembre-1 ottobre 2016), detiene la leadership mondiale tra le manifestazioni di settore (www.marmomacc.com).
A Las Vegas sono 25 le aziende che fanno parte della collettiva ospitata all’interno del Veronafiere International Pavilion su oltre 900 metri quadrati e provenienti da Italia, India, Portogallo, Turchia, Francia e San Marino. Si tratta di espositori di StonExpo/Marmomacc Americas e – per la prima volta – di Surfaces. In mostra, oltre ad una selezione di materiali lapidei, anche macchine e tecnologie di lavorazione, utensili diamantati per taglio, trasformazione e lucidatura del marmo, senza dimenticare i prodotti per la cura delle superfici in pietra.
Durante TISE, in aggiunta agli incontri b2b, Veronafiere – attraverso Marmomacc Stone Academy – riserva ampio spazio alla formazione professionale (con rilascio dei crediti formativi) per gli addetti ai lavori. Il 20 gennaio si tiene l’Architect Day: una giornata di worshop, seminari e walking tour riservata ad architetti e designer.
Il 21 gennaio, invece, è la volta delle iniziative per interior designer e distributori. Nello stesso giorno è in programma anche la cerimonia di consegna del Grande Pinnacle Award, premio che Veronafiere conferisce allo studio di architettura associato MIA (Marble Institute of America) che nel 2015 ha realizzato il miglior progetto che valorizza l’uso della pietra naturale. Vincitore di quest’anno è Walker Zanger, con il Park Hyatt Hotel di New York.
Mostra di sperimentazione e creatività organizzata da Veronafiere, per promuovere e arricchire le capacità creative delle aziende italiane del settore del marmo, e per sensibilizzare gli architetti e i designer all'uso dei materiali litici.
L'evento consiste in una mostra tematica di installazioni o microarchitetture progettate da architetti della prestigiosa "scuola" iberica per aziende italiane leader del settore che ne cureranno la realizzazione all'interno del Padiglione n. 1, interamente dedicato agli eventi culturali di Marmomacc.
Le installazioni, prodotte dalla collaborazione tra architetti e aziende, saranno ispirate al tema della casa con patio, ossia a una riflessione sulla abitazione mediterranea e atlantica in pietra, una tipologia che ha radici nelle culture locali di diverse aree.
Il layout generale di progetto è formato da quattro "lotti" di mq. 60, affiancati da un'area patio di circa mq. 30, disposti intorno a uno spazio centrale a giardino.
Le case-patio saranno pensate per rivelare nuove qualità e potenzialità dei materiali litici e per mostrare le capacità di lavorazione delle aziende partecipanti, delle quali costituiscono anche il luogo di accoglienza dei visitatori e dei clienti.
Gli architetti invitati e le aziende partecipanti sono:
Manuel Aires Mateus con Grassi Pietre
Josep Miàs con Travertino Sant'Andrea
Eduardo Souto De Moura con Piba Marmi
Benedetta Tagliabue con Decormarmi
La mostra, che costituirà il cuore degli spazi culturali, mira a realizzare delle esperienze di integrazione tra architettura e design attraverso l'opera di prestigiose figure di notorietà internazionale capaci di interpretare la pietra in modo creativo e di aprire la sperimentazione di questo materiale verso nuove frontiere.
Il coinvolgimento di illustri progettisti europei corrisponde inoltre all'obiettivo di coniugare le straordinarie qualità di professionalità e saper fare delle aziende italiane con le più importanti tendenze contemporanee dell'architettura e del design europee, di cui l'area iberica rappresenta la punta più avanzata.
L’Italia si conferma ancora leader mondiale nella lavorazione e commercializzazione della pietra naturale. Risultati positivi sui mercati esteri: buone performance per le esportazioni di prodotto finito e semilavorato dirette verso il continente americano (+18,9%), i Paesi dell’Est Europa (+12,1%), il Nord Africa (+26,6%) e il Medio Oriente (+12,9%). Leggera contrazione della domanda di marmo made in Italy, invece, in Europa (-1,1%).
Verona, 25 marzo 2014. Terzo anno di crescita consecutivo per l’industria italiana della pietra naturale. Marmi e graniti made in Italy hanno chiuso il 2013 ancora in positivo, forti di un export che ha raggiunto – tra prodotti lavorati e grezzi – 1 miliardo e 880 milioni di euro, con un incremento del 6,6% rispetto al 2012.
Lo dicono i dati Istat rielaborati dall’Osservatorio di Marmomacc, la più importante fiera internazionale dedicata a marmo, design e tecnologie, la cui 49ª edizione è in programma a Veronafiere, dal 24 al 27 settembre
Il prodotto italiano, finito e semilavorato è sempre più richiesto all’estero nei campi delle costruzioni, dell’interior design e del contract. Continente americano (+18,9%), Paesi dell’Est Europa (+12,1%), Nord Africa (+26,6%), Medio Oriente (+12,9%) fanno registrare aumenti della domanda a doppia cifra. In controtendenza l’Europa, principale mercato di sbocco per controvalore, con 625,6 milioni di euro di ordinativi nel 2013: qui la crisi morde ancora, con una flessione dell’1,1 per cento.
La bilancia commerciale fortemente export oriented, unita alla stagnazione del comparto interno legato all’edilizia, fanno sì che anche nel 2013, le importazioni italiane di marmo – tra prodotto finito, semilavorato e blocchi grezzi – abbiamo registrato un’ulteriore contrazione del 4,8%, attestandosi a 382 milioni di euro.
In merito al prodotto grezzo, i maggiori fornitori delle aziende italiane si confermano India, con 68,6 milioni di euro (-5,6%) e Brasile che, con 55,9 milioni di euro nel 2013, vede aumentare le proprie quote del 5,9 per cento.
Per quanto riguarda i distretti produttivi della Penisola, il testa a testa è ancora tra Veneto e Toscana che nel 2013 hanno esportato prodotti lapidei finiti, rispettivamente, per 493,3 milioni di euro (+7,3%) e 492,1 milioni di euro (+8%).
SCENARIO COMPLESSIVO IMPORT/EXPORT ITALIA 2013: PRODOTTI LAPIDEI GREZZI (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia), FINITI E SEMILAVORATI
Nel 2013 le esportazioni complessive italiane di marmi e graniti finiti e semilavorati, grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia), hanno toccato quota 1 miliardo e 880 milioni di euro contro 1 miliardo e 764 milioni di euro del 2012 (+6,6%).
Le importazioni totali hanno registrato un’inversione di tendenza, attestandosi a 382 milioni di euro contro 401,2 milioni del 2012 (-4,8%).
Nel dettaglio, l’esportazione di grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia) è stata pari a 380,5 milioni di euro, contro i 359,3 milioni del 2012 (+5,9%). In calo, invece, le importazioni di materiale grezzo attestatasi a 274,6 milioni di euro contro i 278,6 milioni di euro dello scorso anno (-1,5%).
Per quanto riguarda i materiali lavorati e semilavorati, le esportazioni sono state pari a 1 miliardo e 500 milioni di euro contro 1 miliardo e 405 milioni di euro (+6,7%); le importazioni hanno registrato 107,4 milioni di euro contro 122,6 milioni di euro del 2012 (-12,4%).
DETTAGLIO PRODOTTI FINITI E SEMILAVORATI
In crescita nel 2013 il comparto dei materiali lavorati e semilavorati: le esportazioni sono state pari a 1 miliardo e 500 milioni di euro contro 1 miliardo e 405 milioni di euro (+6,7%); viceversa in calo le importazioni che hanno registrato 107,4 milioni di euro contro 122,6 milioni di euro del 2012 (-12,4%).
Per quanto riguarda le macro aree, le esportazioni sono in calo verso i mercati europei dell’1,1 per cento (625,6 milioni di euro contro 632,5 milioni di euro); in forte crescita verso i Paesi americani per un controvalore complessivo di 439,7 milioni di euro contro 369,6 milioni di euro (+18,9%); in crescita anche quelle verso i mercati asiatici del 6,2% (352,1 milioni contro 331,5 milioni) e quelli dell’Africa del 16,3% (60,6 milioni di euro contro 52,1 milioni di euro). In crescita le esportazioni verso l’Oceania del 13,% (22 milioni di euro contro 19,4 milioni di euro).
Passando alle specifiche aree, su tutti spiccano le esportazioni verso gli Stati Uniti che hanno registrato un controvalore di 357,7 milioni di euro contro 279,7 milioni di euro (+27,9%); in calo le esportazioni verso il mercato canadese del 17,0 per cento (43,6 milioni di euro contro 52,6 milioni di euro). Nell’area americana in crescita il Messico con importazioni per 12,6 milioni di euro contro 11,1 milioni di euro (+14,2%).
In Europa si registra il calo delle esportazioni verso la Germania per un controvalore di 143,2 milioni di euro contro 161,6 milioni (-11,4%). In tendenza positiva altri mercati: esportazioni in aumento verso la Svizzeradell’1,3% (104,8 milioni di euro contro 103,5 milioni di euro), Francia del 4% (72,7 milioni di euro contro 70,0 milioni di euro), Regno Unito del 3,4% (50,5 milioni di euro contro 48,8 milioni di euro); in calo le esportazioni verso l’Austria dell’8,6% (32,8 milioni di euro contro 35,9 milioni di euro) così come quelle verso la Spagna del 34,2 % (8,5 milioni di euro contro 12,9 milioni di euro. In calo anche quelle verso i Paesi Bassi dell’1,4% (11,9 milioni di euro contro 12,1 milioni di euro) e Belgio del 10,9% (12,9 milioni di euro contro 14,5 milioni di euro).
In crescita, nel 2013, le esportazioni verso le aree legate ai Paesi dell’Est Europa: verso Turchia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Ucraina, Russia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Slovenia, Croazia le esportazioni sono state complessivamente di 166,4 milioni di euro contro 148,5 milioni di euro (+12,1%), di cui il mercato russo costituisce il punto di riferimento con importazioni per 57,0 milioni di euro contro 46,6 milioni di euro, in crescita del 22,3 per cento.
In crescita le esportazioni verso il bacino del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libia) che hanno registrato una crescita pari ad un controvalore di 50,4 milioni di euro contro 39,8 milioni di euro (+21%). Tra i mercati, quello marocchino costituisce il punto di riferimento dell’area con importazioni per 27,0 milioni di euro contro 24,9milioni di euro (+8,4%); Libia in forte ripresa nel 2013 con un controvalore di 11,7 milioni di euro contro 3,9 milioni di euro (+200%).
Consistenti incrementi nelle esportazioni si sono registrati verso i mercati del Medio Oriente (Libano, Israele, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi) per un controvalore di 222,8 milioni di euro contro 198,6 milioni di euro (+12.9%). In particolare, esportazioni in aumento del 18,8% verso gli Emirati Arabi (49,3 milioni di euro contro 41,5 milioni di euro), del 190% verso il Qatar (45,6 milioni di euro contro 15,7 milioni di euro) e del 9,8% verso il Kuwait (25,6 milioni di euro contro 23,3 milioni di euro) che controbilanciano il forte calo verso l’Arabia Saudita (81,0 milioni di euro contro 103,4 milioni di euro).
In calo le esportazioni di prodotto finito anche in Cina nel 2013 pari a 24,4 milioni di euro contro 25,3 milioni di euro (-3,6%), in calo anche le importazioni italiane di prodotti cinesi finiti passate da 30,2 a 35,1 milioni di euro (-13,8%).
In calo le esportazioni verso l’India pari a 15,0 milioni di euro contro 18,0 milioni di euro (-16,6%) così come le importazioni italiane di prodotto finito dal Paese indiano pari a 23,5 milioni di euro contro 27,2 milioni di euro (-13,6%). In calo pure le esportazioni verso Hong Kong pari a 11,4 milioni di euro contro 13,8 milioni di euro (-17,4%).
DETTAGLIO PRODOTTI LAPIDEI GREZZI
Numeri positivi, a conferma di un consolidamento, per l’export di prodotto grezzo aumentato, nel 2013, del 5,9 per cento: l’esportazione di grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia) è stata di 380,5 milioni di euro contro i 359,3 milioni del 2012 (+5,9%).
Nel dettaglio spiccano le esportazioni verso l’Asia pari a 253,5 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cina: registrate esportazioni per un controvalore di 109,9 milioni di euro contro 92,9 milioni di euro del 2012 (+18,3%).
India: in calo le esportazioni di materiale grezzo che si sono attestate in 68,6 milioni di euro contro 72,7 milioni di euro (-5,6%).
Complessivamente le esportazioni di prodotto grezzo verso i Paesi europei sono state di 66,9 milioni di euro contro 64,5 milioni di euro (+3,7%); quelle verso l’Africa di 45,7 milioni di euro contro 43,7 milioni di euro (+4,8%).
In calo le importazioni italiane di prodotto grezzo attestatasi a 274,6 milioni di euro contro i 278,6 milioni di euro dello scorso anno (-1,5%). Il Brasile costituisce il maggior fornitore per le aziende italiane con 55,9 milioni di euro nel 2013 contro 52,8 milioni di euro (+5,9%) dello stesso periodo dello scorso anno. In calo anche le importazioni di materiale grezzo dall’India: 68,6 milioni di euro 72,7 contro milioni di euro (-5,6%) in calo anche quelle dal Sudafrica (19,4 milioni di euro contro 22 milioni di euro).
DETTAGLIO DISTRETTI PRODUTTIVI REGIONALI: EXPORT PRODOTTO FINITO E SEMILAVORATO
Veneto. Il Veneto ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 493,3 milioni di euro contro 459,6 milioni di euro del 2012 (+7,3%). La regione è guidata dal Distretto del Marmo e delle Pietre che fa capo alle province di Verona (+4,7% nel 2013, con un controvalore di esportazioni pari a 390,2 milioni di euro contro 372,8 milioni di euro del 2012) e Vicenza (+15,4% nel 2013, con un controvalore di esportazioni pari a 70 milioni di euro). I mercati di riferimento sono principalmente Germania e Stati Uniti.
Toscana. La Toscana, attraverso i distretti di Massa Carrara e Lucca, detiene col Veneto la leadership nazionale nelle esportazioni di marmi, graniti ed agglomerati. La Toscana ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 492,1 milioni di euro contro 455,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+8%). Tra i mercati di riferimento spiccano quelli di Stati Uniti, Russia e Medio Oriente. In crescita sia Massa Carrara(+12,4% nel 2013 con un controvalore di esportazioni pari a 328,9 milioni di euro) sia Lucca (+0,4% nel 2013 con un controvalore di esportazioni pari a 135,1 milioni di euro).
Lombardia. La Lombardia ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 135,1 milioni di euro contro 125,7 milioni di euro del 2012 (+7,5%). In crescita la provincia di Bergamo che ha esportato prodotti lapidei finiti per un controvalore di per un controvalore di 45,1 milioni di euro contro 38,0 milioni di euro (+18,6%); in crescita anche le esportazioni delle aziende di Brescia per un controvalore di 24,7 milioni di euro contro 22,8 milioni di euro. In calo Milano (controvalore di 23,1 milioni di euro contro 25,7 milioni di euro), stabile Sondrio (per un controvalore di 16,8 milioni di euro contro 16,3 milioni di euro) e in crescita Como (per un controvalore di 16,1 milioni di euro contro 14 milioni di euro). Mercati di riferimento continuano ad essere Stati Uniti, Medio Oriente, India e Cina.
Sicilia. In crescita la Sicilia che ha esportato, nel 2013, per un controvalore di 92,1 milioni di euro contro 84,9 milioni di euro (+8,5%). In crescita le aziende di Trapani che hanno esportato prodotti lapidei finiti per un controvalore di 53,3 milioni di euro contro 47,7 milioni di euro (+11,7%), mentre quelle di Ragusa hanno esportato per un controvalore di 26,9 milioni di euro contro 23,8 milioni di euro (+13,2%). In calo Palermo che haesportato per un controvalore di 7,1 milioni di euro contro 8,3 milioni di euro (-14,8%). Tra i mercati di spicco Arabia Saudita ed Emirati Arabi.
Trentino Alto Adige. Il Trentino Alto Adige ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di per un controvalore di 64,1milioni di euro contro 68 milioni di euro (-5,7%). Nello specifico in crescita le esportazioni delle aziende di Trento per un controvalore di 38,7 milioni di euro contro 37,9 milioni di euro (+2%); in calo quelle di Bolzano per un controvalore di 25,3 milioni di euro contro 30 milioni di euro (-15,5%) del 2012. Sia per Trento che Bolzano i mercati di riferimento sono sempre quelli tedeschi, svizzeri e francesi.
Friuli Venezia Giulia. Il Friuli Venezia Giulia, guidato dalla provincia di Udine, ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 36,2 milioni di euro contro 33,6 milioni di euro (+7,6 %). In calo Udine che ha esportato per un controvalore di 21,4 milioni di euro contro 23,4 milioni di euro del 2012 (-8,5%); Pordenone in crescita con esportazioni per 7,6 milioni di euro contro 4,2 milioni di euro del 2012.
Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria. Piemonte e Valle d’Aosta, guidate dalle province di Verbano-Cusio-Ossola ed Aosta, hanno esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 46,2 milioni di euro contro 43,3 milioni di euro (+6,8%). In calo la provincia di Verbano-Cusio-Ossola che ha esportato per un controvalore di 21,8 milioni di euro contro 22,1 milioni di euro (-1,6%). Torino in crescita con 12,2 milioni di euro contro 7,2 milioni di euro.
La Liguria ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 22,1 milioni di euro contro 17,1 milioni di euro (+28,9%), in aumento le esportazioni di La Spezia per un controvalore di 12,5 milioni di euro contro 9,3 milioni di euro. Tra i mercati di riferimento dell’area spiccano Svizzera e Francia.
Emilia Romagna in crescita. L’Emilia Romagna, guidata dalla provincia di Modena, ha esportato, nel 2013, prodotti lapidei finiti per un controvalore di 34,9 milioni di euro contro 29,6 milioni di euro in crescita del 17,8%. Nella regione in crescita le esportazioni di Modena con 16,8 milioni di euro contro 13,3 milioni di euro (+26,4%), Bologna con 5,8 milioni di euro contro 5,2 milioni di euro (+10,8%) e Ravenna con 5,5 milioni di euro contro 3,7 milioni di euro. Tra i maggiori mercati di sbocco spiccano quelli francesi e statunitensi.
Lazio. Il Lazio, guidato dalla provincia di Roma, ha esportato prodotti lapidei finiti, nel 2013, per un controvalore di 36,6 milioni di euro contro 39,8 milioni di euro (-8,%). In calo le esportazioni delle aziende di Roma che hanno esportato prodotti lapidei finiti per 28,7 milioni di euro contro 33,5 milioni di euro (-14,5%). Tra i mercati di riferimento si segnalano quelli di Stati Uniti, Medio Oriente e Spagna.
Puglia. La Puglia, guidata dalle province di Bari e Foggia, ha esportato prodotti lapidei finiti, nel 2013, per un controvalore di 19,5 milioni di euro contro 20 milioni di euro (-2,9%), In crescita le aziende di Foggia che hanno esportato prodotti lapidei finiti per un controvalore di 9,2 milioni di euro contro 10,4 milioni di euro (-11,3%).
Sardegna. La Sardegna, guidata dalla provincia di Nuoro, ha esportato prodotti lapidei finiti, nel 2013, per un controvalore di 4,5 milioni di euro contro 3,2 milioni di euro in crescita rispetto 2012. In crescita le esportazioni di Nuoro passate da 1,9 milioni di euro a 2,1 milioni di euro.