Manutenzione straordinaria per i condomini: il Fondo Speciale
Diventa obbligo il Fondo Speciale per fare fronte a futuri interventi di manutenzione straordinaria per i condomini. E’ un fondo, una riserva monetaria che l’assemblea decide di formare per far sì che i condomini abbiano la somma necessaria per potere dare inizio a lavori di manutenzione, in previsione di eventuali morosità o ritardi nei pagamenti, che possono dipendere dalle poche disponibilità economiche dei partecipanti al condominio. Il fondo può essere utilizzato solo per la destinazione data dai condomini e deve essere istituito solo per gli interventi di manutenzione straordinaria deliberati dall’assemblea, quindi non per future opere non ancora determinate. L’intervenuta riforma ha modificato il punto 4 dell’art. 1135 c.c. e ha imposto l’obbligo per l’assemblea, in caso di deliberazioni aventi ad oggetto l’approvazione di opere di manutenzione straordinaria e/o di innovazioni, di costituire tale fondo speciale di importo uguale ai lavori da realizzare. Infatti il testo recita: “….. l’assemblea dei condomini provvede alle opere di manutenzione straordinaria e alle innovazioni, costituendo obbligatoriamente un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori“. I motivi dell’obbligo della formazione del fondo speciale:
1. garantire chi deve realizzare le opere;
2. imporre al consesso assembleare una contabilità separata per la realizzazione di opere straordinarie e per il riparto delle relative spese tra i condomini;
3. far dotare in tempo il condominio della necessaria provvista di denaro per affrontare spese che generalmente sono assai rilevanti;
L’uso del residuo attivo condominiale
Se la gestione annuale del condomino si chiude con un residuo attivo, è l’assemblea a decidere la destinazione del denaro rimasto. I condomini possono liberamente decidere di ridistribuire tra di loro il residuo secondo i rispettivi millesimi, oppure di destinarlo alle opere di manutenzione ordinaria previste nella gestione successiva o ad interventi straordinari. Esiste la piena discrezionalità dell’assemblea, in quanto le somme residue appartengono alla collettività condominiale e non già ai singoli condomini, talché la maggioranza, nell’ambito dei propri poteri gestionali, può destinarle ad un determinato fine, escludendone in tal modo la rivendicazione immediata da parte dei singoli partecipanti. L’impiego di eventuali residui attivi per scopi comuni costituisce una facoltà dell’assemblea, al punto che, nel caso ometta di decidere, è sufficiente che questi vengano anche implicitamente desunti dal rendiconto perché debbano poi essere conteggiati nei conti individuali dei singoli condomini, con la conseguente riduzione, per compensazione, delle quote di anticipazione da loro dovute per l’anno successivo. L’utilizzo del residuo della gestione per istituire un fondocassa per le spese di ordinaria manutenzione e conservazione dei beni comuni non va a pregiudicare l’interesse dei condomini alla corretta gestione del condominio e nemmeno il loro diritto patrimoniale all’accredito della proporzionale somma perché compensata dal corrispondente minor addebito, in anticipo o a conguaglio.
La relativa delibera è formalmente regolare, anche se tale istituzione non è indicata tra gli argomenti da trattare, qualora esso sia desumibile dal rendiconto depositato prima dell’assemblea convocata per la sua approvazione, ove l’accantonamento di un’entrata condominiale (tipica è l’ipotesi del canone versato per la locazione dell’appartamento dell’ex portiere) risulti destinato alle spese di ordinaria manutenzione. L’art. 1135 n. 3) c.c., parla di un “residuo“, così indicando che deve trattarsi di una piccola frazione residuale della gestione e non di una somma importante, l’assemblea può deciderne la destinazione, o deliberare di tenere queste somme senza destinazione, come previdenza sufuture esigenze di spesa.
Per manutenzione straordinaria s’intende quelle opere da eseguirsi sugli impianti e sulle cose comuni e, in genere, quella mirante a conservarne nel tempo o a ricostruirne od innovarne la struttura. Le decisioni che riguardano tale tipologia di opere sull’edificio vanno naturalmente sempre assunte con notevole prudenza e, proprio perché di norma impongono al condomino un rilevante sacrificio economico. Il consenso della maggioranza degli intervenuti in assemblea deve rappresentare almeno la metà del valore millesimale dell’edificio. Non è chiaro però cosa succeda se l’assemblea deliberi la realizzazione di opere di manutenzione sprovviste della obbligatoria costituzione del fondo. Può ritenersi, da un lato, che la mancata costituzione del fondo contestualmente alla delibera di simili interventi per un importo pari al loro complessivo costo comporti l’annullabilità della delibera. Il che porta però di fatto alla paralisi di qualsivoglia decisione collettiva di approvazione di opere di rilevante incidenza economica, essendo infatti ben difficile che i condomini giungano a deliberare opere straordinarie con i fondi necessari già esistenti e accantonati. Simile previsione va inoltre raccordata con il previsto obbligo dell’amministratore, su istanza dei creditori ancora non soddisfatti, di comunicare a loro i dati degli eventuali condomini morosi (nuovo art. 63 disposizioni di attuazione del codice civile), dati che si possono ricavare proprio dalle risultanze della contabilità separata per le opere intraprese e dai movimenti contabili di dare e di avere dei singoli condomini indicati nel fondo speciale costituito.
Gli eventuali vizi di legittimità verranno cancellati, se contestualmente all’approvazione dei lavori da eseguire, sarà deliberata la costituzione del fondo speciale nel quale fare successivamente confluire la provvista, dando mandato all’amministratore per l’adempimento delle formalità necessarie. Inoltre, l’assemblea non può deliberare a maggioranza di ripartire tra i condomini adempienti il debito dei morosi, senza avere verificato la definitiva irrecuperabilità del credito, anche perché la ripartizione delle spese condominiali deve esser fatta secondo i criteri proporzionali dell’art. 1123 c.c. (Ripartizione delle spese.)
REDAZIONE informazionetecnica.it Arch. Antonietta Salierno (BN)
La Ceramica italiana torna protagonista a Maison&Objet Dal 24 al 28 gennaio 2014 all'interno di "Actuel", Le lifestyle pour une déco urbaine, la partecipazione collettiva Ceramics of Italy / ICE. Ventitre le aziende ceramiche italiane Sono 23 marchi della ceramica italiana gli ambasciatori di Ceramics of Italy in occasione di Maison&Object, il prestigioso appuntamento fieristico in programma a Parigi dal 24 al 28 gennaio 2014. Si replica infatti anche quest'anno l'iniziativa organizzata da Edi.Cer in collaborazione con ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione) per promuovere la ceramica made in italy all'interno del salone francese dedicato al mondo del design, della decorazione e dell'interior. Due gli stand collettivi (Q15-R16 e Q29-R30) firmati Ceramics of Italy / ICE previsti nel Padiglione 5B “Actuel” della fiera, per una superficie complessiva di 300 mq. Qui trovano spazio aziende che presentano una panoramica completa e di qualità sull'offerta ceramica italiana di settore: Atlas Concorde, Casa Dolce Casa, Casalgrande Padana, Ceramiche Refin, Cooperativa Ceramica d’Imola, Cotto d’Este, Cotto Veneto Group, Emilceramica, Fap Ceramiche, Fincibec, Floorgres, Gambini Group, Gamma Due, Gigacer, Litokol, Marca Corona 1741, M.I.P.A., Mirage Granito Ceramico, Mosaico+, Rex, Sant'Agostino, Serenissima Cir, Vallelunga. Le due aree, rispettivamente di 240 e di 60 mq, disegnate dagli architetti Dante Donegani e Giovanni Lauda, oltre alle aziende partecipanti ospitano anche un punto informativo Ceramics of Italy / ICE a disposizione dei visitatori interessati a conoscere meglio le caratteristiche uniche della ceramica italiana e le infinite opportunità di utilizzo. Importante la presenza italiana alla fiera che detta le "tendenze-casa" e che, grazie al coordinamento di ICE, riunisce il meglio della produzione italiana in termini di decorazione, dagli oggetti per la tavola, ai tessuti per la casa, dal'arte e l'artigianato fino alle piastrelle di ceramica Ceramics of Italy. Le azioni di promozione, volte a dar visibilità alla presenza del Made in Italy in fiera, riguardano sia il web, tramite newsletter inviate periodicamente a 250.000 operatori in Francia e all'estero, sia i mezzi cartacei attraverso inserzioni pubblicitarie. Maison&Object, evento di riferimento mondiale per l'industria dell'interior design, si tiene due volte l'anno a Parigi (a gennaio e a settembre) e dal 2014 anche a Singapore, nel mese di marzo. Con circa 3mila espositori, il 45% dei quali di provenienza internazionale, e un'area di oltre 130mila mq, M&O Paris ha raggiunto le 85mila presenze. Grazie ai suoi otto Padiglioni, vanta una ricca proposta che comprende l'interior decoration, dal contemporaneo al classico, il mondo degli accessori, quello della tavola e della cucina, il tessile, l'etno chic, il lusso e il design.
I due terremoti principali avvenuti il 20 Gennaio 2014 nell’area del Matese (4,2 alle 08.12 e 3,7 alle 08.55) sono localizzati nella stessa regione che si era attivata con l’evento di magnitudo 4,9 del 29 dicembre 2013. Le profondità sono comprese tra 8 e 18 km, in accordo con quelle degli eventi verificatisi a partire dal 29 dicembre. Ad entrambi gli eventi sono succedute decine di micro repliche. I meccanismi focali sono analoghi a quelli calcolati per l’evento del 29 dicembre, ossia un movimento estensionale su una faglia normale orientata nordovest-sudest. Esistono, a nord e a nord-ovest dell’area interessata dalla sequenza sismica di questi giorni, due faglie ben note (faglia di Bojano e Faglia Acquae Iuliae) e alle quali sono stati associati alcuni dei più forti terremoti della storia di queste zone come quelli del 1456 (magnitudo 7.2), del 1688 (magnitudo 7.0) e del 1805 (magnitudo 6.0). Gli epicentri delle repliche localizzati finora delineano una struttura allungata in direzione nordovest-sudest estesa per circa 10 km. L’epicentro della scossa principale risulta al centro della distribuzione delle repliche, come se la faglia si fosse propagata in entrambe le direzioni (verso nordovest e verso sudest) a partire da esso. Sebbene queste localizzazioni siano preliminari e potrebbero cambiare nelle analisi attualmente in corso, questo allineamento NO-SE potrebbe rappresentare la traccia della faglia all’origine del terremoto.
L’associazione, quindi, della sismicità in atto con una faglia già nota rimane al momento problematica ed irrisolta. Le faglie che si sono riattivate a partire da fine dicembre scorso non sono le stesse che hanno originato il sisma del 1805 ma altre parallele alle prime. Quindi, per ora, la riattivazione interessa faglie “secondarie”. Sono in corso a tal proposito analisi dei dati sismologici per discriminare la geometria e la cinematica della faglia attivatasi con l’evento del 29/12.
Redazione INFORMAZIONETECNICA.IT
Dott. Geol. Agostino Ferrante
Dott. Geol. Antonino Caruso
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Gaglianese, Vice Presidente CONFASSOCIAZIONI : “Dopo Linkedin e Twitter, CONFASSOCIAZIONI e’ sbarcata anche su Facebook. Si sviluppa sempre più l’era delle associazioni 2.0, l’era del darwinismo associativo”
Roma, 21 gennaio 2014 – “CONFASSOCIAZIONI è sbarcata anche su Facebook: si sviluppa sempre più l’era delle associazioni professionali 2.0, l’era del darwinismo associativo”. Lo ha dichiarato in una nota Sergio Gaglianese,Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI con delega al marketing associativo.
“In un momento storico dove il mondo si evolve ad una velocità supersonica e tutto diventa obsoleto nel giro di pochi giorni, anche i servizi e le attività professionali – ha continuato Gaglianese - stanno subendo un’incredibile trasformazione guidata dai social network e dalle tecnologie mobili. CONFASSOCIAZIONI, in questa logica di accompagnamento all’evoluzione darwiniana delle sue associazioni, dopo Linkedin e Twitter è sbarcata anche sul più grande social network delle Rete: Facebook (https://www.facebook.com/groups/CONFASSOCIAZIONI/)”.
“Vogliamo lavorare per accrescere la consapevolezza di tutti i professionisti rispetto al fatto che il cambiamento è una costante e che l’unica scelta possibile è apprendere, condividere ed evolversi di continuo. E’ per questo - ha affermato Sergio Gaglianese, che è anche Vice Presidente di GESTICOND e SINTEG – che rivolgo un invito a tutti a visitare ed interagire con noi attraverso il nostra Gruppo Facebook”.
“D’altra parte, CONFASSOCIAZIONI vuole offrire a tutti l’opportunità di confrontarsi e condividere un percorso di crescita basato sulla conoscenza perché riteniamo che, se condivisa e integrata, sia l’unico vero bene di scambio infinitamente rinnovabile nello scenario globale. Attraverso Facebook CONFASSOCIAZIONI vuole essere un punto di riferimento per tutto il mondo associativo, comprese le organizzazioni non iscritte. Una sponda per tutti coloro che vogliono parlare di competizione collaborativa e di dialogo sinergico”.
“L’era delle associazioni professionali 2.0 è un’era di rete e di alleanze, non di antagonismo guidato da logiche corporative. Facebook sarà allora lo strumento per la divulgazione di una cultura professionale cliente-centrica basata sul confronto con tutti che provi ad eliminare quell’asimmetria informativa che angustia l’utente finale, quando si trova di fronte alla necessità di scegliere un professionista qualificato e competente. Senza poi dimenticare – ha conclusoGaglianese - l’altra grande sfida che ci siamo dati: quella di aiutare le associazioni professionali ad accrescere la propria reputazione anche sul web. I social network saranno l’osservatorio permanente che ci permetterà di avere aperta una finestra sul mondo digitale e ricevere i feedback dagli utenti finali che, professionisti o consumatori che siano, potranno finalmente dire: “Posto ergo sum”.
Dott.ssa Adriana Apicella
Resp. Ufficio Stampa CONFASSOCIAZIONI
Mob. 339. 8262588 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.confassociazioni.eu
Un convegno organizzato da Confartigianato Cuneo e Med.Art. Servizi sul Testo Unico della Sicurezza
“Voci a confronto sul D.Lgs. 81/08”. Questo il titolo della tavola rotonda, organizzata da Confartigianato Cuneo e Med.Art. Servizi per proseguire il percorso di formazione ed informazione a beneficio delle aziende artigiane, dei medici competenti e dei tecnici del settore sull’importante tematica della sicurezza sul lavoro.
Il convegno si terrà mercoledì 29 gennaio, alle ore 17.00, presso lo Spazio Incontri della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (Via Roma, 17 – Cuneo).
L’incontro, gratuito, aperto a tutte le imprese artigiane, potrà annoverare il prestigioso intervento del Dr. Ezio Domenico Basso, magistrato per anni in forza al tribunale di Mondovì, successivamente a Saluzzo e attualmente operante a Vercelli.
Il Dr. Basso, esperto giurista e specializzato proprio sulla normativa oggetto del convegno, è autore – assieme all’avvocato monregalese Antonio Viglione, prematuramente scomparso lo scorso anno – del manuale “Codice della sicurezza sul lavoro, annotato con la giurisprudenza, integrato con la normativa”, edito da Araba Fenice.
Parteciperanno alla tavola rotonda, oltre a Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, e Vincenzo Amerio, presidente di Med.Art. Servizi, anche: Dr. Aldo Pensa, direttore INAIL; Dr. Santo Eugenio Delfino, direttore INPS; Dr. Santo Alfonzo, direttore SPRESAL; Dr. Alessandro Rapa, responsabile della SS Medico Competente di Mondovì-Ceva/ASL CN1; Dr. Enrico Pira, ordinario di Medicina del Lavoro presso Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino.
Durante il convegno si discuterà di come il decreto abbia modificato la sorveglianza sanitaria e di quale impatto abbia avuto sulle aziende artigiane. Inoltre, si analizzerà anche la ricaduta del Testo Unico in materia di infortuni e malattie professionali per capire se l’incidenza è stata positiva e se ci sono stati dei cambiamenti.
Il convegno, inoltre, permetterà a coloro che ne faranno richiesta di ottenere il rilascio di due crediti formativi a supporto dell’Accordo, entrato in vigore a gennaio 2012, sulla formazione inerente i datori di lavoro che ricoprono il ruolo di Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione (RSPP). L’Accordo, attuativo del D.Lgs.81/08 e obbligatorio a livello nazionale, impone un aggiornamento formativo dei datori di lavoro che ricoprono il ruolo di RSPP; partecipando al convegno si otterranno dei crediti che potranno essere scalati dal monte ore previsto in base al rischio aziendale.