Un recente articolo del Corriere della Sera on line, a firma di Dario Di Vico, riporta la notizia che il 2016 dovrebbe essere finalmente l’anno del pieno riconoscimento del lavoro autonomo.
In uno dei prossimi Consigli dei ministri dovrebbe essere approvato lo Statuto che riguarderà i rapporti di lavoro autonomo, con la sola eccezione di commercianti e artigiani iscritti alle Camere di commercio.
Un documento di circa 15 articoli che affronterà molti argomenti tra cui il problema delle false partite IVA, il ritardo dei pagamenti da parte delle imprese, la tutela della proprietà intellettuale, la possibilità di dedurre fiscalmente le spese – fino a 10 mila euro – della formazione, ecc.
Confedertecnica ritiene importantissimo che si affrontino le questioni inerenti il lavoro autonomo, ritiene fondamentale affrontare le moltissime problematiche della libera professione.
Cerchiamo però di non fare ulteriori regali alle banche, non gettiamo via la competenza ed il ruolo delle professioni ordinistiche di questo paese.
Il problema dei mancati pagamenti è possibile affrontarlo anche chiedendo di allegare le parcelle quietanziate quando si presenta una qualsiasi procedura amministrativa; i professionisti non hanno bisogno di ulteriori polizze da stipulare.
È altresì importante che la società abbia piena consapevolezza del ruolo delle professioni ordinistiche nel nostro paese.
Vogliamo riformare il sistema ordinistico? Siamo pronti.
Vogliamo eliminare dal sistema ordinistico, professioni che sicuramente non necessitano di questa qualifica? Eccoci, ma non possiamo generalizzare indistintamente introducendo un’equivoca uniformità dove le specificità esistono e, se ben utilizzate, possono essere un valore per la collettività.
Confrontiamoci, ed insieme potremo trovare nuove idee, punti di vista, riflessioni per le partite IVA ormai stremate da anni di balzelli, tasse più o meno occulte, regali alle banche.
Il Presidente Nazionale di CONFEDERTECNICA
Calogero Lo Castro
Il Presidente di Confedertecnica Campania, arch Marco Ciannella, esprime la soddisfazione della Confederazione Sindacale Regionale dei Liberi Professionisti del Comparto Tecnico, per l'accoglimento, da parte della Regione Campania, della richiesta di proroga della L.R.C. n. 19/2009 (Piano Casa) inviata al Presidente della Giunta Regionale, on. Vincenzo De Luca ed all'Assessore On. Fulvio Bonavitacola.
La proroga del Piano Casa fino al 31.12.2017 consentirà di evitare ulteriormente il blocco del comparto edilizio già stremato dalla crisi economica. Confedertecnica Campania si impegnerà ad attivare tutte le iniziative sindacali possibili affinchè la citata legge diventi strutturale e non più episodica.
Il fallimento di Bagnoli Futura non ci coglie di sorpresa perché nel DNA del Piano Urbanistico Esecutivo era già scritta la sua prematura estinzione.
Si è voluto caparbiamente portare avanti un piano improponibile che non ha voluto considerare una realistica analisi costi-benefici, senza la quale, come è noto, ogni discernimento progettuale non può trovare ospitalità.
Solo oggi, in grave ritardo, l’Amministrazione Comunale si è resa conto che la collocazione delle attività turistiche, poste perpendicolarmente alla costa, la realizzazione di un porto che avrebbe comportato il suo futuro insabbiamento, la proposta megalomane di un parco a verde di 120 ettari, non potevano reggere al reale confronto con gli investimenti imprenditoriali. D’altra parte la conferma dell’impraticabilità operativa del Piano è stata confermata dalle tre gare per la vendita dei suoli andate deserte e che prevedevano un introito teorico di 21 milioni di euro a beneficio delle vuote casse di Bagnoli Futura. Quello che lascia sconcertati è che si è voluto dare ascolto più alle demagogiche tesi di vari comitati, che spesso giocano irresponsabilmente sulla pelle dell’economia della città, che non a quelle delle associazioni imprenditoriali e delle categorie professionali che da anni denunciano la non procedibilità del Piano di Bagnoli. Basti pensare che il Comune di Napoli sta imponendo, anche illegittimamente, non avendo economie da spendere, che il verde attrezzato previsto dagli operatori privati all’interno dei Piani urbanistici esecutivi, sia gestito per dieci anni dai proprietari delle future residenze, con il risultato che gli acquirenti troveranno grosse difficoltà a gestire i costi di tale imprevista imposizione; conseguentemente non si comprende come l’Amministrazione potrà gestire e manutenere 120 ettari di alberi e piante. Crediamo che l’unica soluzione possibile sia quella di creare: un boulevard fronte mare dove ospitare gli alberghi, ridurre l’estensione del parco a verde con inserimento di funzioni che rendano accattivante la sua percorribilità e che compensino i costi della manutenzione, spostare il porto nella protetta insenatura naturale di Nisida, individuare unità minime di intervento più ridotte che consentano di contenere i prezzi di vendita dei suoli. Queste ed altre soluzioni dovranno trovare spazio nella riformulazione del nuovo Piano di Bagnoli che, a prescindere dal fallimento della STU, deve essere celermente portato avanti.
E’ necessario però che il Sindaco abbia il coraggio di essere direttamente parte dirigente della proposta, senza farsi condizionare da lobby di potere intellettuale che spesso pongono dannosi veti pur di vedersi investite di un ruolo che spetta soprattutto all’Amministrazione ed agli investitori economici.
Il Presidente di Confedertecnica Regione Campania: Arch. Marco Ciannella
ll.mo Presidente del Consiglio - On. Matteo Renzi
Confedertecnica Campania ( Confederazione dei Sindacati del comparto tecnico), come da Lei sollecitato, Le fa pervenire le seguenti proposte necessarie allo snellimento delle procedure burocratiche nel campo edilizio ed urbanistico che da sole potrebbero accelerare gli investimenti privati nel settore immobiliare:
1) Abolizione, in sede comunale, delle Commissioni Edilizie ed Urbanistiche che servono solo a creare inutili centri di potere a beneficio di tecnici delegati dalla politica.
2) Riconoscimento legale delle asseverazione tecnico-amministrative da parte dei professionisti nell'ambito delle procedure edilizie, in sostituzione delle autorizzazioni dirigenziali., con eventuale controllo degli atti dichiarati successivamente all'inizio lavori.
3) Attivare seriamente lo Sportello Unico in edilizia (attualmente solo sulla carta) e rilascio delle autorizzazioni edilizie anche attraverso la Conferenza dei servizi che deve essere dialogante con il proponente sulle soluzioni progettuali e non rigidamente ostativa.
4) La Conferenza dei Servizi deve prevedere che se un' Amministrazione (compresa la Soprintendenza) o l' Ufficio competente non si presenta o, in alternativa, non invii il proprio parere alla data della convocazione, deve valere a tutti gli effetti, senza possibilità di deroga, il silenzio-assenso.
5) Modificare l'art. 20 della legge 241/90 e s.m.i. per la parte che prevede la non applicabilità dei 60 giorni per il silenzio-assenso relativo ai vincoli paesaggistici, ambientali e per la pubblica incolumità. Tale vincolo dovrebbe valere solo per le grandi opere, mentre per le piccole e medie opere edilizie dovrebbe valere sempre il silenzio-assenso e comunque mai il silenzio- rifiuto.
6) L'autorizzazione sismica se non rilasciata entro 60 gg. deve essere validata dal solo collaudatore in corso d'opera, evidenziando che il Genio Civile non rispetta mai i 60 giorni previsti , facendo anche trascorrere molti mesi prima del rilascio dell'autorizzazione sismica, con la conseguente impossibilità di iniziare i lavori anche in presenza di regolari permessi a costruire, con grave danno economico rispetto al programma di investimento imprenditoriale.
7) Imporre che tutte le pratiche edilizie ed urbanistiche da presentare agli Uffici competenti debbano essere presentate solo su supporto informatico e/o per via telematica. Infatti non è più possibile che ogni Ufficio competente richieda sempre almeno due copie cartacee complete del progetto con problema anche per l'archiviazione di dette pratiche, in polverosi cantinati.
8) In presenza di un Piano Urbanistico Particolareggiato, il successivo Permesso a costruire deve essere legittimato sempre (non a discrezione) dalla sola autocertificazione da parte del progettista, avendo il P.U.A. già definito a monte : parametri, indici, distacchi, materiali, planivolumetrico,ecc.
9) Limitare i Regolamenti Attuativi delle Leggi relativi allo snellimento procedurale, in quanto la dirigenza, privata dal potere decisionale, cerca sempre, attraverso strumentali interpretazioni, di impadronirsi di nuovo dell'iter procedurale snellito.
10) Modificare le norme previste dal D.vo 163/2006 per quanto riguarda gli affidamenti progettuali. Eliminare la possibilità della progettazione interna agli Uffici con compenso del 2%. Tale privilegio ha di fatto bloccato ogni possibilità di produzione del reddito da parte dei liberi professionisti che sono esclusi quasi sempre dagli affidamenti, in quanto i dipendenti non vogliono rinunciare all'appetibile insperato ulteriore guadagno, facendo, in tal modo, concorrenza sleale ai liberi professionisti e sguarnendo gli uffici pubblici del personale necessario per le attività ordinarie.
Il risultato è che i progetti elaborati dagli Uffici spesso sono impresentabili (non avendo gli strumenti operativi ed in alcuni casi le competenze) ma ugualmente validati in quanto , in tal caso,non vi è differenza tra il ruolo del controllore e quello del controllato.
Inoltre il limite dell'esperienza tecnica, previsto nelle gare di affidamento, dovrebbe essere sempre esteso almeno agli ultimi 20 anni, in quanto il limite dei 10 anni previsto non è compatibile con la crisi di mercato che da più di dieci anni si manifesta. Non è possibile, infatti, che un professionista che ha progettato una scuola 11 anni prima della gara, non sappia più progettare. Si elimina, in tal modo, il valore della stessa laurea !!. Vi è necessità, inoltre, di individuare un Centro Unico per le gare di affidamento progettuale che dovrebbe configurarsi nello stesso istituto regionale, evitando il proliferare di elenchi comunali e modalità di gare di ogni tipo.
Si evidenzia, inoltre, che molti finanziamenti europei non trovano collocazione per mancanza di progetti, dovuta dal fatto che gli Uffici non sono in condizione di progettare con i parametri europei e, nel contempo, non avviano le gare per gli affidamenti esterni per mancanza di coperture di bilancio che, invece, per tale tipo di finanziamento, potrebbero essere espletate anche sub-conditio all'avvenuto finanziamento, salvo il riconoscimento comunque della sola quota parcellare del progetto preliminare, in qualità di rimborso spese..
Queste ed altre procedure di snellimento possono trovare spazio nei deliberati governativi. Confedertecnica Campania si riserva di esplicitare in modo più puntuale quanto sinteticamente espresso.
Sperando nell'accoglimento delle proposte, inviamo cordiali saluti. Arch. Marco Ciannella- Presidente Confedertecnica Campania
Si è tenuto il Congresso di Confedertecnica Regione Campania per il rinnovo del Consiglio 2014/2017. I rappresentanti dei Sindacati aderenti alla Confederazione Sindacale, hanno eletto all’unanimità :
Presidente - arch. Marco Ciannella (Federarchitetti).
Segretario - dott. geom. Luigi Sodano (Federgeometri).
Tesoriere - dott. per.ind. Giovanni Esposito (Federperiti).
L’Assemblea ha preso atto della notevole attività svolta dal Consiglio uscente ed in particolare dal Presidente Marco Ciannella per l’impegno profuso nel contrastare con successo alcune norme relative al Regolamento Attuativo della legge urbanistica regionale n. 16/2006 e quello contro il PTCP della Provincia di Napoli. In particolare grande riconoscimento è stato dato per il Convegno organizzato, congiuntamente al Consiglio della Regione Campania, per la modifica della legge regionale n. 9/83 al fine di accelerare le procedure di approvazione dell’autorizzazione sismica, il cui approfondimento sta continuando nel tavolo tecnico istituito congiuntamente con gli Ordini ed i Collegi professionali. Si è preso inoltre atto dell’ attiva presenza di Confedertecnica Campania nei vari tavoli aperti per il confronto con le istituzioni, come quello organizzato dalla Consulta delle Costruzioni istituita presso l’ACEN e quello presso l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Salerno. Per quanto riguarda la programmazione per il prossimo triennio, il Presidente Marco Ciannella ha dichiarato che la Confederazione Sindacale dovrà affrontare, in particolare, la problematica dello sviluppo regionale legata ai Fondi Europei, il confronto con la costituenda Città Metropolitana di Napoli alla quale sarà delegata la propria programmazione territoriale, il rapporto con le altre province per quanto riguarda l’attuazione dei PTCP, lo snellimento delle procedure di approvazione nel campo edilizio ed urbanistico ed infine la formazione continua dei professionisti, che non potrà essere delegata, anche per motivi organizzativi, ai soli Ordini e Collegi professionali. Il presente comunicato è stato redatto dalla Presidenza di Confedertecnica Campania
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