L’ing. Gabriele Scicolone è stato eletto presidente dell’OICE, l’Associazione aderente a Confindustria che raggruppa 360 società di ingegneria e di architettura italiane.
L’elezione del nuovo presidente OICE è avvenuta nel corso dell'Assemblea degli Associati, svoltasi oggi a Roma.
Romano, 44 anni, laureato in ingegneria meccanica presso La Sapienza a Roma; dal 2010 è Amministratore delegato delle Società del Gruppo Artelia in Italia presso le quali ha passato gli ultimi quindici anni di carriera. Si è occupato di svariati progetti di costruzione nei settori oil&gas e in vari comparti del “real estate”, cooperando con molteplici investitori e Clienti di rilevanza internazionale contribuendo alla significativa crescita del Gruppo in Italia.
L’ing. Scicolone, Consigliere OICE dal 2014, rimarrà in carica fino a maggio 2018 e subentra, nelle sue funzioni di presidente, all’ing. Patrizia Lotti che è stata alla guida dell’associazione di Via Flaminia dal luglio 2013.
Nel suo intervento programmatico esposto di fronte alla platea degli associati OICE, il neopresidente ha sottolineato la necessità di riposizionare l’ingegneria organizzata italiana nel ruolo che le spetta nell’ambito della “filiera del progetto” e come il momento sia propizio per i lavori di revisione del codice appalti in atto in questi mesi da parte del legislatore, con il supporto delle associazioni di categoria della filiera tra le quali OICE; lavoro che sta producendo risultati che possono rilanciare la professionalità dei tecnici italiani e contribuire a riequilibrare un mercato negli ultimi anni defatigato da regole difficili e non equilibrate.
Altro asse portante del programma del neopresidente è indubbiamente l’internazionalizzazione delle società di ingegneria italiane: "Molto c’è da fare - ha dichiarato Gabriele Scicolone - per recuperare il ritardo in un mercato dominato da veri e propri giganti pronti a cogliere le enormi opportunità rappresentate dai mercati emergenti e che conoscono in questi decenni la grande crescita economico-demografica. L’ingegneria italiana è tuttora apprezzata nel mondo e di qualità paragonabile a quella dei grandi competitor internazionali; bisogna operare per permetterle di giocare le proprie partite con pari mezzi e dignità".