L’Associazione “Materials and Structures, Testing and Research” (in sigla MASTER), costituita nel 2009, ha tra i propri obiettivi primari:
1. la promozione e divulgazione della cultura della sicurezza e della ricerca nel campo dell’ingegneria civile con particolare riguardo al recupero ed alla conservazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture;
2. la divulgazione tecnico-scientifica della cultura delle prove su strutture, del monitoraggio e dei controlli non distruttivi attraverso l’informazione continua e l’educazione permanente.
La stessa non persegue scopi di lucro, è espressione di assoluta libertà ed indipendenza, ed ha carattere esclusivamente scientifico e culturale.
Ciò - necessariamente - premesso, la MASTER ha ritenuto doveroso formulare alcune “osservazioni” all’ultima “Bozza di revisione delle Norme Tecniche per le Costruzioni”, recentemente resa pubblica e di cui al parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 53/2012 (espresso nell’Adunanza dell’Assemblea Generale del 14/11/2014), con particolare riferimento all’ambito della diagnostica civile edile.
Nella succitata “Bozza” vengono introdotti alcuni commi “integrativi” del testo licenziato nella previgente stesura del 2008, proprio con riferimento alle prove non distruttive sulle strutture, i quali, oltre a costituire un “passo indietro” rispetto alla prima versione (che aveva finalmente introdotto il
concetto dei “Livelli di conoscenza”, LC, dando il via ad una nuova stagione della diagnostica), sembrano attribuire ai Laboratori prove e materiali (di cui all’art. 59 D.P.R. n. 380/2001) l’appannaggio - esclusivo - dell’effettuazione di tali metodi di indagine.
In estrema sintesi, appare evidente come la revisione delle NTC in circolazione, per quanto riguarda l’ambito dei controlli sul costruito e sui materiali, comporterà, in sede applicativa, una limitazione della presenza sul mercato delle figure dei professionisti specializzati in diagnostica strutturale, con conseguente violazione del basilare principio - di matrice comunitaria prima ancora che di legislazione “nazionale” - della libera concorrenza.
Difatti, l’approvazione della “Bozza”, creerà una vera e propria “privativa” in capo ai Laboratori ed al personale degli stessi, rendendo impossibile l’affidamento di incarichi di diagnostica strutturale a soggetti privati (liberi professionisti qualificati e certificati).
Non si coglie la ratio della differenza di disciplina imposta a seconda dei materiali, ovvero il motivo per il quale l’acciaio da carpenteria debba restare soggetto (giustamente) ai controlli non distruttivi delle saldature con l’utilizzo di personale certificato (rif. UNI EN ISO 9712) mentre ciò - come visto - non viene confermato anche per i controlli non distruttivi sul calcestruzzo e sulla muratura.