Italian Climate Network al lavoro per creare un documento operativo basato sul principio incluso dalla Convenzione Quadro ONU sui Cambiamenti Climatici. Brocchieri (ICN): serve un'agenda per definire concretamente cosa significa il diritto ad un pianeta sicuro per le generazioni future.
Nasce in Italia il think-tank giovanile sull'equità intergenerazionale, ideato da Italian Climate Network (ICN) con il sostegno di WWF Italia, che ha già visto l'adesione delle prime associazioni: Luiss Sostenibile, Young Professionals in Foreign Policy - Rome, TILT e Futuredem.
«L'equità intergenerazionale è il principio secondo cui il pianeta debba essere consegnato alle generazioni future in condizioni non peggiori rispetto a quelle in cui l'abbiamo ereditato: ciò si traduce nel diritto delle generazioni future di abitare un pianeta vivibile e di usufruire dello stesso tipo di risorse di cui possono beneficiare le generazioni attuali». Queste le parole di Federico Brocchieri, 22 anni, ideatore dell'iniziativa e coordinatore della Sezione Giovani di ICN.
«WWF appoggia in pieno questo importante lavoro che nasce proprio da un gruppo di giovani e giovanissimi, coloro che più di tutti rischiano in futuro di confrontarsi con un mondo stravolto dal cambiamento climatico. E' chiaro che si dovrà far di tutto sia per fornire loro gli strumenti per far fronte agli impatti ormai inevitabili e, soprattutto, per impedire che si raggiunga e si superi il livello di guardia: dobbiamo restare ben al di sotto dell'aumento medio della temperatura globale di 2°C», ha commentato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
Gli obiettivi concreti del think-tank includono un pacchetto di proposte per declinare il principio di equità intergenerazionale in ognuna delle cinque aree d'interesse: ambiente, economia, diritto internazionale, salute, politiche giovanili. Prosegue Brocchieri: «come principio, l'equità intergenerazionale esiste già sia nella Dichiarazione di Rio che nella Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici: il think-tank lavorerà per garantirne l'applicazione affinché diventi operativa nel nuovo accordo globale, accordo che sulla base della roadmap attuale dovrà essere raggiunto entro la COP21 di Parigi. Si tratta di un progetto ambizioso: l'equità intergenerazionale fino ad oggi è stata presa in considerazione senza tuttavia indurre al necessario cambio di paradigma.
L'iniziativa sarà lanciata nelle prossime settimane con un evento istituzionale organizzato da ICN e WWF Italia, e i risultati dei lavori presentati al pubblico durante una conferenza stampa conclusiva; le relazioni saranno poi tradotte in inglese e trasmesse al working group di YOUNGO sull'equità intergenerazionale, e presentate infine ai negoziatori nel corso della COP20 di Lima e della COP21 di Parigi, tappa, quest'ultima, cruciale per garantire un nuovo accordo globale in tema di riduzione delle emissioni di gas serra, accordo che dovrebbe entrare in vigore dal 2020.
Nel corso delle COP, i giovani delegati di YOUNGO porteranno a compimento quanto pianificato nel corso dell'anno mettendo in atto una vera e propria attività di pressione sui decisori politici, supportata da elaborazioni tecniche, politiche ed economiche, per spingere i negoziatori ed i policy-maker ad intraprendere azioni concrete volte a fronteggiare il cambiamento climatico e a proteggere le generazioni future.
Dato il ruolo che rivestirà l'Italia nella COP20 di Lima, in quanto nel semestre di presidenza UE, il documento redatto dai giovani italiani avrà un'importanza rilevante per mostrare l'impegno del nostro paese nel trovare soluzioni pratiche per un risultato positivo dei negoziati. «Affinché il documento sia il più efficace possibile puntiamo ad allargare la partecipazione del think-tank a tutti i giovani rappresentanti della società civile che intendono partecipare: tutte le associazioni giovanili interessate a dare un contributo pratico sono benvenute, oltre che necessarie, per supportare questo importante lavoro, di qualsiasi ispirazione siano. Speriamo che l'iniziativa sia presa in considerazione anche dal Ministero dell'Ambiente, a livello europeo e infine dalla COP», conclude Brocchieri.