Caldaie sporche: quasi 2.400 multe, una su quattro ancora fuorilegge, il teleriscaldamento cresce del 10%. Per gli oppositori dei blocchi al traffico veicolare, il riscaldamento di case e uffici è il principale imputato per l'allarme inquinamento. E l'indicazione che arriva da tutti è: bisogna potenziare il teleriscaldamento.
Questo è anche uno dei principali obiettivi del «Paes», il Piano di azione per l'energia sostenibile e il clima di Palazzo Marino, il cui lungo iter di adozione è ancora in corso.
Il traguardo del documento è il 2020. Per quella data il Comune punta ad abbattere le emissioni di anidride carbonica di almeno il 20 per cento.
L'area di intervento principale è proprio quella degli edifici.
Le parole d'ordine: efficientamento, riqualificazione energetica ed estensione della rete di teleriscaldamento.
In particolare quest'ultima dovrà raggiungere fra cinque anni 150 mila appartamenti.
Il risultato per l'ambiente sarebbe rappresentato da una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 139mila tonnellate rispetto ai valori del 2005, anno preso come riferimento.
Ma a che punto siamo? Ad oggi, stagione termica 2015-2016, secondo i dati dell'amministrazione comunale, il servizio di teleriscaldamento è cresciuto del 10 per cento rispetto a un anno fa. Sono allacciati alla rete di A2A oltre 100mila «appartamenti equivalenti» (pari a circa 80 metri quadri), venti edifici comunali (da Palazzo di Giustizia alla Biblioteca Sormani) a cui a breve si aggiungeranno la sede centrale della polizia locale, Palazzo Reale, gli uffici di via Dogana, il Duomo e la Veneranda Fabbrica. Numeri che si traducono in circa 51mila tonnellate di anidride carbonica evitate,
ovvero il 43 per cento dell'obiettivo finale del Piano. Non solo. Se si passa ad esaminare i dati del 2014 si vede come l'implementazione del teleriscaldamento abbia consentito un abbattimento generale degli inquinanti, evitando l'immissione nell'aria di 4,3
tonnellate di polveri sottili, di 84 mila tonnellate di CO2, di 108,8 tonnellate dà ossidi di azoto, di 39,5 tonnellate di anizdride solforosa, oltre a un minor
consumo di 29 mila tep,ovvero tonnellate equivalenti di petrolio.
Altro fronte di intervento è l'attività di ispezione ad impianti e centrali termiche. Nel 2014 il Comune ha effettuato in media l'8 per cento di controlli.
Pari al 13 per cento in più di quanto previsto dalla legge. regionale. Un risultato che vede Milano come «unica città o provincia lombarda a superare il 5 per cento», sottolineano da Palazzo Marino. L'esito dei controlli sono 2.338 ordinanze per non conformità di impianti e centrali termiche tra ottobre 2014 e ottobre 2015. In pratica: un impianto su quattro risulta fuori norma. La maggior parte delle irregolarità è legata a questioni di sicurezza.
Per Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, che rappresenta i proprietari immobiliari, la «colpevolizzazione» degli impianti di riscaldamento privati «è frutto di un giudizio sommario e unilaterale e rappresenta una "via di comodo" per la pubblica amministrazione».
E ricorda: «Da anni i proprietari immobiliari milanesi sono impegnati ad ottemperare a norme di leggi regionali e ad ordinanze comunali, e ora si sentono dire che il maggior responsabile dell'inquinamento atmosferico continua ad essere il riscaldamento degli edifici».
«C'è da fare molto ancora e di diverso afferma prima di colpevolizzare gli impianti condominiali: questi la loro parte l'hanno già fatta, ora si realizzi il resto. Il principale responsabile dell'inquinamento da Pm10 è altrove. Non nell'uso degli impianti privati condominiali di riscaldamento, ma nella circolazione di veicoli inquinanti pubblici e privati, nel sollevamento delle polveri sottili in strade che non vengono lavate, negli impianti
obsoleti pubblici».
150 le migliaia di alloggi che tra cinque anni dovrebbero entrare nella rete per essere teleriscaldati 100 le migliaia di alloggi «equivalenti» che sono oggi teleriscaldati, in crescita sul 2014.
Provvedimento: Il Comune ha invitato i negozi ad abbassare il riscaldamento e a non usare dispositivi che tengano le porte aperte.