Contribuire a risolvere situazioni difficili della città. E’ la filosofia che ispira l’Associazione Architetti per Milano (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.archxmi.org) che ha inviato, a firma del Presidente prof. Alberico B. Belgiojoso, già docente del Politecnico, una lettera a professionisti e imprenditori milanesi sul PGT Piano di Governo del Territorio (ex Piano Regolatore) e sul Regolamento Edilizio.
Critiche e suggerimenti che l’Associazione vorrebbe fossero considerati anche dai candidati Sindaco di Milano.
Non è la prima volta che l’Associazione si impegna in iniziative che possiamo definire di utilità sociale, agendo sugli Enti Pubblici. Ha per esempio affrontato negli anni scorsi questioni come lo spostamento del Palazzo di Giustizia, la formazione del Piano di Governo del Territorio, le pubblicità che coprono i ponti della Ferrovia sui Navigli e il degrado delle periferie, tra i più importanti trattati.
Oggi ha intrapreso, in rapporto con altre Istituzioni culturali milanesi e con la Consulta Interprofessionale, un lavoro di verifica e revisione delle problematiche poste dalla attuazione del Piano di Governo del Territorio e dalla entrata in vigore del nuovo Regolamento Edilizio.
È infatti emerso che questo insieme di norme presenta notevoli difficoltà di interpretazione e di uso per gli operatori, gli immobiliaristi, i costruttori, i professionisti.
Secondo l’Associazione, le contraddizioni e i problemi riscontrati si possono superare introducendo alcune formulazioni, atte a chiarire e a semplificare alcuni punti essenziali, tra i quali:
norme morfologiche: le prescrizioni per le nuove volumetrie in relazione alle situazioni circostanti, altezze, allineamenti, ecc.;
procedure chiare per i cambi d’uso in riferimento alle aree di intervento e agli indici relativi; i costi variano secondo le dimensioni delle aree e possono diventare antieconomici in certe condizioni; è una questione che si presenta, ad esempio, quando si tratti di adibire ad abitazioni - di cui a Milano c’è un gran bisogno - palazzi originariamente destinati ad uffici la cui offerta, invece, è nettamente superiore alla domanda;
miglioramenti nel funzionamento della macchina comunale, per semplificare sia il compito degli uffici, che le procedure per gli operatori e per i progetti.
Altra questione di notevole rilievo l’ERS (Edilizia Residenziale Sociale). Spicca l’ambiguità fra leggi nazionali, regionali, e norme comunali. Inoltre la questione di quando conviene conservare l’esistente, ristrutturandolo, e quando è invece più conveniente abbattere e ricostruire, con l’ulteriore vantaggio di adottare le moderne tecnologie di risparmio energetico.
Sempre su questo tema: la verifica dei bonus volumetrici. Se ad esempio un proprietario di casa decide di effettuare lavori di contenimento energetico (pannelli solari, coibentazioni e quant’altro) può ottenere in compenso un aumento di volume dell’unità immobiliare. Ma in alcuni casi ciò non è possibile, o è sconsigliabile; deve perdere il bonus? Perché allora non sostituire tale beneficio con sconti sugli oneri o sulle tasse comunali?
Altro tema da sempre a cuore dei milanesi la ricostruzione delle ultime case bombardate. Le ferite della guerra sul volto della città, come si è usi definirle, dovrebbero venire sanate in tutti i modi, consentendo, ad esempio, la stessa volumetria precedente, oggi modificata sia dalle nuove normative edilizie sia dai cambiamenti urbanistici subiti dall’area.
L’Associazione Architetti per Milano inoltre mette in discussione l’obbligo delle revisioni strutturali e delle indagini sugli operatori che potrebbero avere proprietà di edifici vuoti; propone la semplificazione del procedimento di bonifica, la limitazione ad un solo ente del confronto, l’introduzione di norme che incentivino l’uso di nuove tipologie edilizie, l’obbligo per il progettista a relazionare il suo progetto alla Commissione del Paesaggio esonerando i tecnici comunali da questo importante momento di confronto. Con risparmio di tempo per tutti.