L’ANEA, Agenzia Napoletana per l’Energia e l’Ambiente, nell’ambito della Sua attività di formazione, organizza il COME PREPARARE LA RELAZIONE TECNICA – LEGGE 10
Napoli, dal 22 al 24 febbraio 2016 (9.00-13.00/14.00-18.00)
La startup Qarnot ha sviluppato un radiatore con elevate prestazioni elaborative, chiamato "Q.rad", la cui fonte di calore è costituita dai microprocessori che sono inclusi nel dispositivo. Questi microprocessori forniscono già potenza di calcolo via cloud a numerose aziende che utilizzano la simulazione o l'animazione digitale (centri di ricerca, banche, studi di animazione, costruttori di automobili, ecc.). Il calore così generato dai loro server consente di riscaldare gratuitamente e in modo più ecologico numerosi uffici e abitazioni.
Grazie a questa partnership, Qarnot potrà offrire ai propri clienti servizi di rete e di data storage direttamente dai data center ultrasicuri di DATA4. Durante sessioni di calcolo prolungate, il carico viene ridistribuito tra i vari "Q.rad": il cloud decentralizzato di Qarnot.
Per i picchi di carico, invece, Qarnot farà uso delle piattaforme di calcolo concentrato ospitate nei data center DATA4.
I clienti di DATA4, infine, potranno accedere più facilmente alle risorse HPC prodotte dai "Q.rad" di Qarnot.
Il software che ottimizza le risorse IT per sviluppare il data center
Per garantire la gestione ottimale di questo sistema ibrido, Qarnot ha creato "Q.ware", un componente software per la gestione e la distribuzione delle risorse IT che sono necessarie. Questa piattaforma, unica nel suo genere, permette la distribuzione ottimale delle risorse di calcolo tra la piattaforma IT centralizzata ed il cloud decentralizzato, consentendo così di assicurare la gestione avanzata delle capacità di calcolo in base alle necessità del momento. DATA4 conterà sul know-how di Qarnot al fine di integrare nella propria offerta di soluzioni di hosting una strato software che permetta di migliorare ancora in termini di automazione e flessibilità.
Un passo avanti verso il “green IT”
Sia DATA4 che Qarnot sono impegnate nello sfruttamento del calore generato dai sistemi informatici, sia nelle singole abitazioni sia nei data center.
Grazie al suo radiatore digitale ed a una soluzione di calcolo decentralizzata, Qarnot riduce le emissioni di CO2 generate dai sistemi informatici di ben il 75%, permettendo già oggi di riscaldare oltre cento abitazioni in Francia. Anche DATA4 è impegnata in numerosi progetti di sfruttamento del calore prodotto dai suoi data center: uno di essi, ad esempio, prevede di riscaldare delle serre agricole che sorgeranno nei pressi del Campus di Marcoussis, cittadina a sud di Parigi.
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DATA4 Group, specialista europeo nelle soluzioni data center e Qarnot computing, startup ideatrice del primo radiatore digitale, uniscono le competenze per creare un sistema di calcolo ad alte prestazioni unico al mondo |
In nessun Paese europeo, come in Italia, si verificano così tante calamità naturali: negli ultimi 50 anni frane, alluvioni, terremoti e inondazioni hanno provocato oltre 2000 morti, centinaia di migliaia di sfollati, molte decine di miliardi di danni. Lo afferma il Cnr che ne spiega anche le cause: fortissima densità abitativa (oltre 60 milioni di abitanti in soli 300.000 kmq, il 40 % dei quali montani), un territorio fragile, la carenza di prevenzione, un’altissima densità di abitazioni e uno sviluppo edilizio sconsiderato; spesso si e' costruito sui pendii franosi dei monti, come negli alvei dei fiumi.
A lutti e rovine si aggiungono i gravi danni all’economia. Lo Stato aiuta in ritardo, e solo parzialmente, chi ha perso tutto, dalla casa all’azienda. Poi ci sono i costi della ricostruzione delle infrastrutture pubbliche. Non ci sono soldi, si afferma. Ecco quindi spuntare l’idea, che gode del sostegno di una forte e ben individuata lobby, di imporre ai proprietari di casa una nuova tassa, definita anticalamità, sotto forma di polizza obbligatoria, di importo variabile secondo la pericolosità della zona in cui si vive.
La polizza obbligatoria anticalamità ha radici antiche: ci si provò nel 1993, poi nel 2005 e nel 2012, nonostante che in due diverse occasioni (1999 e 2003) l'Autorità garante della concorrenza e del mercato l’abbia sonoramente bocciata: “Non si può dimenticare – ha sottolineato l’Antitrust – che l'imposizione di un obbligo assicurativo contribuisce a irrigidire la domanda dei consumatori, che saranno indotti ad accettare le condizioni praticate dalle imprese, anche quando le considerano particolarmente gravose”.
Ma c'e' di piu': l'introduzione di una assicurazione obbligatoria a carico dei danneggiati potrebbe paradossalmente essere controproducente. Lo Stato, sollevato dall'obbligo delle ricostruzioni e degli indennizzi, potrebbe sottrarsi di fatto gradualmente al suo compito istituzionale di investire nella salvaguardia e nella sicurezza del territorio.
E cosi' si chiuderebbe, una volta per tutte, con l'ennesimo errore, il cerchio della protezione inefficiente del bel Paese. Colombo Clerici
In nessun Paese europeo, come in Italia, si verificano così tante calamità naturali: negli ultimi 50 anni frane, alluvioni, terremoti e inondazioni hanno provocato oltre 2000 morti, centinaia di migliaia di sfollati, molte decine di miliardi di danni. Lo afferma il Cnr che ne spiega anche le cause: fortissima densità abitativa (oltre 60 milioni di abitanti in soli 300.000 kmq, il 40 % dei quali montani), un territorio fragile, la carenza di prevenzione, un’altissima densità di abitazioni e uno sviluppo edilizio sconsiderato; spesso si e' costruito sui pendii franosi dei monti, come negli alvei dei fiumi.
A lutti e rovine si aggiungono i gravi danni all’economia. Lo Stato aiuta in ritardo, e solo parzialmente, chi ha perso tutto, dalla casa all’azienda. Poi ci sono i costi della ricostruzione delle infrastrutture pubbliche. Non ci sono soldi, si afferma. Ecco quindi spuntare l’idea, che gode del sostegno di una forte e ben individuata lobby, di imporre ai proprietari di casa una nuova tassa, definita anticalamità, sotto forma di polizza obbligatoria, di importo variabile secondo la pericolosità della zona in cui si vive.
La polizza obbligatoria anticalamità ha radici antiche: ci si provò nel 1993, poi nel 2005 e nel 2012, nonostante che in due diverse occasioni (1999 e 2003) l'Autorità garante della concorrenza e del mercato l’abbia sonoramente bocciata: “Non si può dimenticare – ha sottolineato l’Antitrust – che l'imposizione di un obbligo assicurativo contribuisce a irrigidire la domanda dei consumatori, che saranno indotti ad accettare le condizioni praticate dalle imprese, anche quando le considerano particolarmente gravose”.
Ma c'e' di piu': l'introduzione di una assicurazione obbligatoria a carico dei danneggiati potrebbe paradossalmente essere controproducente. Lo Stato, sollevato dall'obbligo delle ricostruzioni e degli indennizzi, potrebbe sottrarsi di fatto gradualmente al suo compito istituzionale di investire nella salvaguardia e nella sicurezza del territorio.
E cosi' si chiuderebbe, una volta per tutte, con l'ennesimo errore, il cerchio della protezione inefficiente del bel Paese.
Art. 11. Attività promozionali
1. Nell'ambito della Commissione consultiva di cui all'articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuati dal Comitato di cui all'articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo in particolare a: a) finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte delle piccole, medie e micro imprese; per l'accesso a tali finanziamenti deve essere garantita la semplicità delle procedure; b) finanziamento, da parte dell’INAIL e delle regioni, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti formativi specificamente dedicati alle piccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all'articolo 52, comma 1, lettera b); c) finanziamento delle attività degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all'inserimento in ogni attività scolastica ed universitaria, nelle istituzioni dell'alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche. 2. Ai finanziamenti di cui al comma 1 si provvede con oneri a carico delle risorse di cui all'articolo 1, comma 7-bis, della legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall'articolo 2, comma 533, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, dell'istruzione e dell'università e della ricerca, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riparto annuale delle risorse tra le attività di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 e dell'articolo 52, comma 2, lettera d). 3. Le amministrazioni centrali e le regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze, concorrono alla programmazione e realizzazione di progetti formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, attraverso modalità operative da definirsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo. Alla realizzazione e allo sviluppo di quanto previsto nel periodo precedente possono altresì concorrere le parti sociali, anche mediante i fondi interprofessionali. 3-bis. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze e con l’utilizzo appropriato di risorse già disponibili, finanziano progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche o organizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sulla base di specifici protocolli di intesa tra le parti sociali, o gli enti bilaterali, e l’INAIL. Ai fini della riduzione del tasso dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, ferma restando la verifica dei criteri di cui al comma 1 del predetto articolo 3, si tiene anche conto dell’adozione , da parte delle imprese, delle soluzioni tecnologiche o organizzative di cui al precedente periodo, verificate dall’INAIL. 4. Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica ed universitaria nelle istituzioni dell'alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti alle medesime finalità. Tale attività è svolta nell'ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti. 5. L’INAIL finanzia con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, finanzia progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese. Costituisce criterio di priorità per l'accesso al finanziamento l'adozione da parte delle imprese delle buone passi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera v). L’INAIL svolge tali compiti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. 5-bis. Al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del d.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere utilizzando servizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate. L’INAIL svolge tali compiti con le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese. 6. Nell'ambito dei rispettivi compiti istituzionali, le amministrazioni pubbliche promuovono attività specificamente destinate ai lavoratori immigrati o alle lavoratrici, finalizzate a migliorare i livelli di tutela dei medesimi negli ambienti di lavoro. 7. In sede di prima applicazione, per il primo anno dall'entrata in vigore del presente decreto, le risorse di cui all'articolo 1, comma 7-bis, della legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall'articolo 2, comma 533, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono utilizzate, secondo le priorità, ivi compresa una campagna straordinaria di formazione, stabilite, entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto, con accordo adottato, previa consultazione delle parti sociali, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e la province autonome di Trento e di Bolzano.
Art. 8. Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro
1. E' istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) nei luoghi di lavoro al fine di fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l'efficacia della attivita' di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, e per indirizzare le attivita' di vigilanza, attraverso l'utilizzo integrato delle informazioni disponibili negli attuali sistemi informativi, anche tramite l'integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. 2. Il Sistema informativo di cui al comma 1 e' costituito dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, dal Ministero della salute, dal Ministero dell'interno, dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dall'INAIL, dall'IPSEMA e dall'ISPESL, con il contributo del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL). Allo sviluppo del medesimo concorrono gli organismi paritetici e gli istituti di settore a carattere scientifico, ivi compresi quelli che si occupano della salute delle donne. 3. L'INAIL garantisce la gestione tecnica ed informatica del SINP e, a tale fine, e' titolare del trattamento dei dati, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. 4. Con decreto dei Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della salute, di concerto con il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi entro 180 giorni dalla data dell'entrata in vigore del presente decreto legislativo, vengono definite le regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del SINP, nonche' le regole per il trattamento dei dati. Tali regole sono definite nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, cosi' come modificato ed integrato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159, e dei contenuti del Protocollo di intesa sul Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Con il medesimo decreto sono disciplinate le speciali modalita' con le quali le forze armate e le forze di polizia partecipano al sistema informativo relativamente alle attivita' operative e addestrative. Per tale finalita' e' acquisita l'intesa dei Ministri della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze. 5. La partecipazione delle parti sociali al Sistema informativo avviene attraverso la periodica consultazione in ordine ai flussi informativi di cui alle lettere a), b), c) e d) del comma 6. 6. I contenuti dei flussi informativi devono almeno riguardare: a) il quadro produttivo ed occupazionale; b) il quadro dei rischi anche in un’ottica di genere; c) il quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici; d) il quadro degli interventi di prevenzione delle istituzioni preposte; e) il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte;e-bis) i dati degli infortuni sotto la soglia indennizzabile dall’INAIL. 7. La diffusione delle informazioni specifiche e' finalizzata al raggiungimento di obiettivi di conoscenza utili per le attivita' dei soggetti destinatari e degli enti utilizzatori. I dati sono resi disponibili ai diversi destinatari e resi pubblici nel rispetto della normativa di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. 8. Le attivita' di cui al presente articolo sono realizzate dalle amministrazioni di cui al comma 2 utilizzando le ordinarie risorse personali, economiche e strumentali in dotazione.
LE NOVITÀ JCB A BAUMA 2016
JCB apre il 2016 all'insegna delle grandi novità: a BAUMA 2016 saranno lanciati nuovi modelli di macchine, tra cui l'innovativa terna 3CX Compact e le nuove pale gommate 437, 427, 417 e 411. Tutte macchine conformi Tier 4 Final/Stage IV senza dpf.
BAUMA 2016 ospiterà il lancio internazionale di nuovi modelli di macchine JCB, tra cui l'innovativa terna 3CX Compact e quattro pale gommate con cabina Command Plus. Inoltre, sarà introdotta sul mercato tedesco la gamma di dumper da cantiere JCB da 1 a 10 tonnellate, già venduta con grande successo nel Regno Unito e in Francia.
Tim Burnhope, JCB Chief Innovation and Growth Officer, ha dichiarato: "Il 2016 è un anno importante per JCB, con il lancio di alcuni eccellenti nuovi prodotti. BAUMA sarà la prima uscita internazionale per il modello 3CX Compact, appena entrato in produzione, e il feedback su questa macchina è fantastico. Inoltre, riponiamo grandi aspettative nel lancio di una gamma di nuove pale gommate. La cabina Command Plus ha già ottenuto molti giudizi positivi dagli utenti del nostro modello di punta, la 457, e la sua introduzione su altre macchine della gamma ci offre grandi opportunità di crescita".
L'innovativa 3CX Compact
Il produttore di terne numero uno al mondo presenterà in occasione di BAUMA 2016 l'innovativa 3CX Compact, progettata per fornire le prestazioni delle grandi macchine anche in spazi ristretti. Azienda pioniere nelle terne compatte, grazie al diffuso modello 2CX, JCB porta questo concetto a un livello del tutto nuovo, per soddisfare le esigenze dei cantieri del futuro. Il modello 3CX Compact è la macchina perfetta per le imprese che si occupano di interventi di riparazione e rifacimento del manto stradale, lavori di preparazione del terreno, lavori per l'erogazione di pubblici servizi in spazi ristretti nell'ambito di progetti di costruzione in aree urbane, ecc. Le principali caratteristiche comprendono:
Dimensioni compatte: solo 1,9 m di larghezza e 2,74 m di altezza, per la massima manovrabilità;
Trasferimento rapido: 40km/h, trasmissione idrostatica, un trasferimento del 17% più rapido rispetto a 2CX;
Controllo totale: le leve servoassistite dell'escavatore e la massima fluidità nei movimenti grazie ai circuiti idraulici offrono una portata superiore del 19%;
Massima manovrabilità: 4 ruote sterzanti con un raggio di sterzata di 5,8 m su una singola corsia della carreggiata;
Massima versatilità: scelta del modello 2CX e ganci traino per minipale più Quickhitch per escavatore.
Tim Burnhope ha dichiarato: "Il modello 3CX Compact di JCB è la sintesi di oltre 60 anni di leadership sul mercato e di esperienza nella produzione di terne, combinate in una macchina che offre tutta la versatilità, la produttività e la facilità d'uso della terna 3CX più richiesta sul mercato, con dimensioni ancora più maneggevoli. L'ingombro ridotto e la straordinaria visibilità a 360 gradi la rendono la macchina perfetta per le aree urbane congestionate. È intuitiva e facile da usare, offre una notevole mobilità e manovrabilità e, grazie ai comandi servoassistiti, è adatta per gli operatori di terne ed escavatori. La terna 3CX Compact rappresenta la nostra punta di diamante, una macchina adatta per l'utilizzo in applicazioni quali la manutenzione stradale, la costruzione in aree urbane, i lavori per l'erogazione di pubblici servizi o qualsiasi attività che richieda prestazioni massime e un ingombro ridotto".
Il modello 3CX Compact è alimentato da un motore JCB Diesel by Kohler a basse emissioni da 74 CV (55 kW) conforme Tier 4 Final/Stage IIIB. Si tratta di un motore altamente efficiente che soddisfa gli standard sulle emissioni previsti dalla normativa USA e da quella europea, senza richiedere un costoso filtro antiparticolato diesel (DPF), sistemi di post-trattamento dei gas di scarico o additivi per emissioni.
Le nuove pale gommate JCB
JCB sta aggiornando la propria gamma di pale gommate di medie dimensioni introducendo il "dna" comprovato del modello top di gamma, la 457, nei modelli 427 e 437, unitamente alle pale gommate più piccole 411 e 417.
Le principali caratteristiche comprendono:
· La cabina CommandPlus JCB offre comfort e visibilità ai vertici della categoria;
· Innovativo sistema di controllo CommandPlus;
· Motori conformi a Tier 4 Final/Stage IV senza filtri antiparticolato;
· Cofano monopezzo per un accesso migliorato per la manutenzione;
· Gamma di bracci della pala per soddisfare le diverse applicazioni del settore;
· Pacchetto Wastemaster opzionale disponibile.
L'incontro vuole essere un'opportunità di confronto con Daniel Libeskind, l'architetto che ha introdotto una nuova visione critica dell’architettura e recentemente ha progettato la Terza Torre di CityLife a Milano.
Nel corso dell'incontro si parlerà dell'impegno di SDA Bocconi nel Real Estate nell'ambito del nuovo Executive Master in Finance che ha l'ambizione di formare i nuovi leader della finanza.
Daniel Libeskind presenterà anche il libro "Libeskind Tower Milano" edito da Skira.
La partecipazione è gratuita previa registrazione online. L'evento sarà in lingua italiana con un servizio di traduzione simultanea.
Iniziativa organizzata dall’area Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare di SDA Bocconi School of Management.
Data Evento: 02 Febbraio 2016, 18:00 - 21:00
Il Master in Interior Yacht Design intende formare professionisti in grado di governare il processo di progettazione e di costruzione dell’interno di una barca, dal concept alla costruzione nel cantiere navale, acquisendo padronanza di ogni aspetto della fase esecutiva. Il master si propone come un laboratorio dinamico: la formazione, quindi, non sarà esclusivamente teorico-pratica, ma strettamente collegata sia al design sia alla sperimentazione progettuale e materiale.
Il programma didattico è costruito in modo da fornire gli strumenti teorici e tecnici, ma anche, e soprattutto, gli stimoli concettuali e l’esperienza hands-on, essenziale per controllare la complessità del mondo dello yacht design. Le aree, concepite in modo da comprendere tutte le discipline legate allo yacht design e al lifestyle marino, includono materiali e tecnologie, metodi e sistemi della costruzione, ambiente e sostenibilità, regole e certificazioni, progettazione multimediale e disegno.
Le selezioni per il master sono aperte esclusivamente a laureandi e laureati in Ingegneria, Architettura, Disegno Industriale e titoli di laurea equipollenti.
Sede:Sabaudia (LT)
Durata: 396 ore
Lezioni propedeutiche
96 ore full immersion in cantiere dal 25 gennaio al 6 febbraio 2016
Project work
300 ore di stage su tutto il territorio nazionale
Partecipanti max: 20
Il concorso, attraverso due premi distinti, è rivolto ai designer professionisti italiani e stranieri che sono impegnati nel design e nelle arti applicate e a studenti delle varie scuole (Accademie, ISIA, Università) ed è riservato a progetti INEDITI.
Spazio Casa Teatro, concept showroom che riunisce in un unico luogo alcune eccellenze produttrici italiane del settore domestico, promuove il I Concorso di Idee intitolato ‘Design Me a Song’. Il concorso richiede la progettazione di un oggetto o di un complemento d’arredo ispirato ad una canzone, impiegando materiali e tecniche di lavorazione delle aziende dello showroom. L'elaborato potrà rappresentare la canzone scelta dal progettista attraverso qualsiasi tipo di interpretazione, e deve prevedere la collaborazione con almeno 2 delle aziende dello showroom.
Le aziende attualmente coinvolte nel progetto e alle quali si potrà fare riferimento sono: ! ARTE VIVA Resine naturali biocompatibili per applicazioni su pavimenti, pareti e complementi d’arredo. ! CREAZIONI ANTONELLA Maglieria da donna di altissima qualità, simbolo dell'eccellenza artigianale artistica marchigiana. ! ERRETILED Sistemi di illuminazione a LED: consulenza, progettazione e installazione. ! FEDRA VILLA DESIGN Ricerca, ideazione e realizzazione di opere di art-design con un attitudine sartoriale. Furniture and light design. ! MGS - MARBLE & GRANITE SERVICE Pavimenti, rivestimenti, arredo urbano in pietra naturale, dalle cave alle case di tutto il mondo. ! ML FERRARI – ROBERTO SARA Lavorazione di materie plastiche e produzione di oggetti in plexiglas per il design e l’architettura. ! OPERE SONORE Diffusori acustici naturali in legno di risonanza della val di Fiemme, costruiti a mano e personalizzabili. ! QUIIMA Accessori e calzature EXTRA LUSSO, realizzati a mano e su misura da maestri artigiani veneti. ! TIDEO Trendwatching, progetti di design, tecnologie e materiali per la personalizzazione di superfici.
Le aziende attualmente coinvolte nel progetto e alle quali si potrà fare riferimento sono:
ARTE VIVA Resine naturali biocompatibili per applicazioni su pavimenti, pareti e complementi d’arredo.
CREAZIONI ANTONELLA Maglieria da donna di altissima qualità, simbolo dell'eccellenza artigianale artistica marchigiana.
ERRETILED Sistemi di illuminazione a LED: consulenza, progettazione e installazione.
FEDRA VILLA DESIGN Ricerca, ideazione e realizzazione di opere di art-design con un attitudine sartoriale. Furniture and light design.
MGS - MARBLE & GRANITE SERVICE Pavimenti, rivestimenti, arredo urbano in pietra naturale, dalle cave alle case di tutto il mondo.
ML FERRARI – ROBERTO SARA Lavorazione di materie plastiche e produzione di oggetti in plexiglas per il design e l’architettura.
OPERE SONORE Diffusori acustici naturali in legno di risonanza della val di Fiemme, costruiti a mano e personalizzabili.
QUIIMA Accessori e calzature EXTRA LUSSO, realizzati a mano e su misura da maestri artigiani veneti.
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DALLE CENTRALI FLASH ALLE MEDIE E BASSE ENTALPIE LA “CARTA DELLA BUONA GEOTERMIA” FA TAPPA AD ABBADIA SAN SALVATORE 29 E 30 GENNAIO UNA DUE GIORNI DEDICATA AD APPROFONDIRE IL TEMA “GEOTERMIA” A 360 GRADI
La “Carta della Buona Geotermia” o “Carta di Abbadia San Salvatore” fa finalmente tappa nel luogo dal quale prende il nome. Venerdì 29 e sabato 30 gennaio, infatti, il Cinema Teatro Amiata di Abbadia San Salvatore ospiterà una due giorni dedicata all’approfondimento sul tema “Geotermia” a 360 gradi, nell’ottica di fornire fondamentalmente un servizio di informazione ed uno strumento di partecipazione ai cittadini e per cercare di comprendere, così come espresso dalle parole del sindaco di Abbadia, Fabrizio Tondi, se si tratti di “Una risorsa o una disgrazia”.
La volontà alla base di quest’iniziativa è quella di portare ad un tavolo comune il meglio della ricerca, delle aziende nazionali impegnate a dare un volto nuovo alla geotermia (per renderla davvero rinnovabile ma soprattutto pulita) e i comitati di cittadini che in questi anni si sono organizzati a difesa della salute dell’intera comunità. Da ciò è nata la Carta di Abbadia San Salvatore, una Carta che, dopo l’enunciazione dei primi principi cardine, si va materializzando progressivamente attraverso un partecipato percorso che vedrà la sua terza tappa proprio ad Abbadia San Salvatore a fine gennaio prossimo.
Questi i principi fondamentali della Carta di Abbadia:
Un movimento che va nella direzione di quanto stabilito dalla Conferenza di Parigi sui Cambiamenti Climatici conclusasi lo scorso 12 dicembre, grazie alla quale è stato raggiunto un accordo per fissare l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali. L'accordo prevede un’emissione antropica di gas serra pari a zero da raggiungere durante la seconda metà del XXI secolo. Nella versione adottata dell'Accordo di Parigi, le parti si impegneranno anche a “Proseguire gli sforzi per” Limitare l'aumento della temperatura di 1,5° C.
“Questo – Commenta il Sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi – Richiede di fare lo sforzo mentale e culturale di cominciare a ripensare la società nella quale viviamo, consapevoli che siamo esseri viventi che consumano energia per vivere, ma anche consci del fatto che dobbiamo imprimere una svolta ecologica alla nostra società. Lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti e alle generazioni che verranno. Come scrive anche Papa Francesco nella sua Enciclica, non possiamo arrivare a sfruttare la natura al punto di distruggerla e conseguentemente di autodistruggerci. Se vogliamo progressivamente superare la nostra dipendenza dai combustibili fossili (spesso ci si dimentica che l’alternativa principale alle rinnovabili resta ancora il petrolio), nei prossimi anni, ma se possibile nei prossimi mesi, concetti come quello di Smart Grid e Smart City, Riciclo, Casa Ecologica, dovranno essere uno dei temi fondamentali dell’agenda politica. Ci stiamo lavorando e continueremo a lavorarci. La due giorni dedicata alla Carta di Abbadia sulla “Buona Geotermia” sarà soltanto una tappa di un percorso molto più lungo ed elaborato, ma resta un processo divulgativo e partecipativo per capire, conoscere e far conoscere il fenomeno, dalle centrali flash a quelle di ultima generazione a basse e medie entalpie, non di una presa di posizione.”